Nel nostro blog abbiamo dedicato ampio spazio alle professioni del futuro, sia a quelle che solo fino a qualche anno fa proprio non esistevano perché sono frutto di tecnologie all’avanguardia che a quelle che si sono semplicemente evolute, registrando i cambiamenti necessari a non perdere importanti occasioni di business.
Coloro che rivestono questi ruoli si possono identificare nella maggior parte dei casi come Knowledge Worker.
Chi sono? Sono gli “operatori della conoscenza”, una schiera di lavoratori, trasversale a settori e ambiti d’intervento, che raggruppa imprenditori, dipendenti e liberi professionisti indipendentemente dal loro inquadramento all’interno dell’organico aziendale, ma piuttosto per il tipo di contributo che danno al raggiungimento di nuovi obiettivi, alla creazione di servizi di qualità o alla fornitura di prodotti di successo.
Al grido di “l’unione fa la forza” milioni di persone in tutto il mondo lavorano oggi nella galassia della conoscenza.
I Knowledge Worker in Italia sono circa il 41% della popolazione lavorativa, così come indicato da una ricerca del Politecnico di Milano.
Una prima lettura di questo fenomeno evidenzia come l’economia della conoscenza trovi il suo presupposto principale nella “tecnocrazia”, applicata oramai alla gran parte di aziende e servizi, e come stia pian piano producendo guadagni significativi.
Molti prodotti oggi, soprattutto quelli legati alla tecnologia, hanno un valore industriale – legato cioè a processi di produzione in senso tradizionale – relativo. Il grosso dell’investimento infatti viene speso non tanto nelle materie prime o nelle tecniche di produzione, quanto nella progettazione, nella ricerca e sviluppo, nel design e infine nel marketing. Tutte attività che mettono in moto la “società della conoscenza” con le sue potenzialità, il suo sapere e infine il suo indotto.
Per esempio secondo le previsioni, nel 2020 saranno 2,5 miliardi le persone che avranno dimestichezza con un telefonino: tra applicazioni, e-commerce e social gaming è facile pensare a quante nuove professionalità saranno necessarie per soddisfare questa richiesta del mercato.
Cosa contraddistingue gli operatori della conoscenza?
La multidisciplinarietà, un mix di saperi e attitudini che porta spesso i Knowledge Worker a lavorare in squadra per unire le diverse competenze. Pensate per esempio a quante mansioni diverse si nascondono dietro un sito Internet: project manager, sviluppatori, designer, copywriter, social media specialist.
La coesione, i Knowledge Worker, slegati a ordini professionali e a inquadramenti professionali tradizionali (si pensi al fenomeno del nomadismo digitale), risultano essere molto uniti tra loro e credere a valori come la condivisione, la meritocrazia e il riconoscimento dell’importanza del sapere di ciascuno per la buona riuscita di un progetto collettivo.
L’importanza che gli operatori della conoscenza rivestono nella creazione di business continuerà a generare nuove opportunità di lavoro per chi si affaccia nel mondo del lavoro.