Cambiare banca è più facile a dirsi di quanto poi non lo sia a farsi. Oltre le ragioni dettate dall’abitudine e dal fatto di aver acquisito una conoscenza personale con i dipendenti della filiale dove abbiamo il conto, esistono una serie di ulteriori problematiche connesse con il cambiare banca.
Tra tutte le tre maggiori difficoltà che i clienti riscontrano all’atto del cambiare banca sono collegate all’esistenza di finanziamenti in essere, ai servizi di pagamento e incasso collegati al conto e alle spese di chiusura conto.
Il fatto di possedere finanziamenti con una banca molte volte limita la decisione di cambiare banca. A volte si tratta di una limitazione oggettiva, ovvero la banca collegato al finanziamento richiede il mantenimento presso la stessa di un conto di appoggio, altre volte si tratta di una limitazione psicologica, ovvero si teme che chiudendo il conto la banca valuterà con meno accondiscendenza il ritardo di una rata. Tuttavia non è così: le banche amano i numeri e le date e un ritardo è sempre un ritardo sia che si sia clienti correntisti o meno.
Il fatto che il conto corrente sia ormai un comodo servizio di pagamento è il secondo tipo di limite, cambiano banca dovremo spostare tutti gli addebiti automatici in conto nelle varie utente e servizi che nel tempo abbiamo collegato allo stesso. Anche questo limite però alla prova dei fatti si dimostra superabile, basterà chiedere alla vecchia banca il dettaglio degli addebiti automatici e presentarlo alla nuova banca, la quale, generalmente, sarà ben lieta di aiutarci in questo trattandosi per lo più di modulistica di addebito standard visto che tutti i clienti bene o male possiedono sempre i medesimi servizi. Questo non toglie che nelle more del passaggio un pagamento potrebbe anche scappare, dovremo quindi prestare attenzione alle diciture delle fatture per riscontrare il pagato delle fatture anteriori.
L’ultima causa che limita il cambiamento della banca sono le spese di chiusura conto e le pratiche di chiusura conto. Alcune banche per disincentivare la chiusura del conto addebitano alte spese alla sua estinzione e a volte richiedono mesi prima di chiuderlo completamente, sia che si vada in un altro istituto di credito sia che si cambi conto tra prodotti della stessa banca. Si tratta di una pratica commerciale vera e propria volta allo scopo di disincentivare il cambio conto.
Dipende dall’anzianità del conto corrente che abbiamo in essere, ma generalmente la risposta è sì. Fino a pochi anni fa i conti correnti erano costosissimi, anche centinaia e centinaia di euro l’anno. Questi costi si sono di molto abbassati negli ultimi anni, tanto da giungere a conti correnti a costo zero, come i saldi creditore del resto. Risulta essere dunque facile che la nuova banca proponga condizioni migliori rispetto l’attuale o che ci permetta di sottoscrivere un conto deposito a tassi creditori vantaggiosi da abbinare al conto corrente standard in modo da ottenere una maggiore remunerazione per le proprie giacenze in conto. Tante volte scopriremo poi che, una volta comunicato alla nostra banca che intendiamo passare alla concorrenza riceveremo un contro offerta vantaggiosa che ci permetterà di ottenere condizioni economiche migliori anche senza cambiare banca.